venerdì, Luglio 18, 2025
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Attivato il nuovo acceleratore lineare nell’ospedale “Maria Paternò Arezzo” di Ragusa Ibla

È stato eseguito, nel reparto di Radioterapia oncologica dell’ospedale “Maria Paternò Arezzo” di Ragusa Ibla, il primo trattamento con il nuovo acceleratore lineare. L’apparecchiatura utilizza radiazioni ad alta energia – fasci di elettroni o fotoni (raggi X) – per colpire con precisione il tessuto tumorale, danneggiando il DNA delle cellule neoplastiche e impedendone la moltiplicazione. Questa tecnologia consente trattamenti più rapidi e mirati, riducendo l’esposizione dei tessuti sani e aumentando l’efficacia dell’intervento. Il nuovo sistema permette inoltre di affrontare patologie oncologiche complesse, come i tumori polmonari e quelli trattabili con tecnica stereotassica ad alta precisione, finora affidati ad altri centri.
Poche ore prima dell’avvio operativo, si era svolto un sopralluogo con il Direttore generale Giuseppe Drago, il Direttore amministrativo Massimo Cicero, il Direttore sanitario degli Ospedali di Ragusa, Giuseppe Cappello, il Direttore dell’U.O.C. Radioterapia oncologica, Vincenzo Barone, e i referenti del Servizio Tecnico aziendale. La visita ha confermato la piena funzionalità dell’impianto e la buona riuscita delle operazioni logistiche. Le attività sono state organizzate per ridurre al minimo i disagi, garantendo la continuità delle prestazioni.
Seguirà una seconda fase di lavori per allestire la sala destinata a un secondo acceleratore lineare, atteso entro fine agosto. Il collaudo è previsto per metà settembre. I due interventi sono finanziati, rispettivamente, con fondi ex art. 20 della legge n. 67/88 e col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per un investimento complessivo di oltre 3 milioni di euro.
“Con l’attivazione di questa nuova apparecchiatura – dichiara il Direttore generale dell’ASP di Ragusa, dott. Giuseppe Drago – compiamo un passo importante verso un’offerta radioterapica più moderna ed efficiente. L’obiettivo è accelerare l’avvio dei trattamenti e migliorare i tempi di risposta. La possibilità di trattare sul posto anche patologie oncologiche complesse rappresenta un vantaggio concreto in termini di qualità, continuità e prossimità delle cure”.

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