Quando va in pensione un grande medico di famiglia

Dopo decenni di servizio, il dottor Alfio Calcamo, medico di famiglia e chirurgo, va meritatamente in pensione. Una figura storica nel panorama sanitario catanese, dove ha esercitato con passione, rigore e una umanità fuori dal comune, guadagnandosi la stima di colleghi, pazienti e amici.
Formatosi tra le corsie dell’ospedale Vittorio Emanuele, Alfio Calcamo decise di “essere” un medico di famiglia. Essere e non fare il medico di famiglia: è qui la chiave del suo successo professionale, acuto rigore clinico ed empatia, scienza e cuore, senso del dovere e passione. È stato più che un medico per tutti i suoi assistiti, una presenza quotidiana, un volto rassicurante, una voce franca ma sempre attenta.
Tutti lo ricordano per la sua capacità di cogliere una diagnosi con intuito e rapidità, ma anche per il modo in cui nella sua attività è riuscito a mettere a proprio agio ogni paziente, dal bambino al nonno, dalla casalinga al professore. In lui hanno convissuto la scienza del medico e il calore dell’uomo, due anime mai in conflitto.
Con un passato da promettente calciatore dilettante, noto per il suo spirito allegro e la battuta pronta(mitiche le sue barzellette), ha sempre saputo che spesso una risata, nel momento giusto, cura più di un farmaco. La sua istrionica simpatia è stata l’arma in più nel suo essere medico: una medicina in più, gratuita ma preziosa.
Se ne va con tempestività prima dell’avvento del famigerato ruolo unico: sarà per sempre e orgogliosamente medico di famiglia, mai opaco burocrate ingessato in indefiniti protocolli ministeriali.
Buona pensione, amico mio, amico nostro. La medicina di famiglia perde un clinico, la nostra comunità guadagna un uomo libero di continuare a fare del bene come ha sempre fatto. Grazie a nome di tutti noi.