Una recentissima sentenza del Consiglio di Stato ha fissato un principio destinato a incidere profondamente sul sistema dei controlli relativi all’idoneità psicofisica alla guida: anche un solo episodio di consumo di sostanze stupefacenti è sufficiente per disporre la revoca o il diniego del rilascio della patente.
Secondo i giudici amministrativi, la normativa vigente, contenuta nel decreto ministeriale che disciplina i requisiti psicofisici per la guida, non prevede soglie minime di rilevazione né distingue tra uso occasionale e continuativo, ma esclude la possibilità di rilascio o rinnovo della patente a chi risulti aver fatto uso di sostanze stupefacenti, indipendentemente dalla quantità assunta o dal tempo trascorso dal consumo.
Un’interpretazione che si fonda sul principio della tutela preventiva della sicurezza stradale, considerando la patente di guida non come un diritto soggettivo, ma come una concessione amministrativa subordinata alla piena idoneità psicofisica del conducente.
L’orientamento espresso dal Consiglio di Stato rafforza così la discrezionalità delle commissioni mediche locali e conferma la funzione preventiva del sistema normativo in materia di sicurezza della circolazione. Tuttavia, l’assenza di parametri scientifici uniformi e di soglie oggettive pone questioni delicate sul piano dei principi di proporzionalità e ragionevolezza, richiedendo un equilibrio tra la libertà individuale e l’interesse pubblico alla sicurezza collettiva.
La questione è ora rimessa alla Corte Costituzionale, che dovrà pronunciarsi sulla legittimità della recente riforma dell’articolo 187 del Codice della Strada, introdotta con la legge n. 177 del 2024. La norma prevede sanzioni anche in presenza di mere tracce di sostanze stupefacenti, senza la necessità di accertare uno stato di alterazione psico-fisica del conducente.
Un giudizio di grande rilievo, destinato a chiarire i confini tra responsabilità personale, sicurezza pubblica e principi fondamentali della Costituzione.
Uso di droghe e idoneità alla guida: il Consiglio di Stato irrigidisce i criteri
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