venerdì, Maggio 17, 2024
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Aggressione medico Palermo: alto il grido d’allarme della categoria

“Lo ribadisco, serve subito un Daspo che vieti anche l’accesso ai servizi sanitari gratuiti a chi aggredisce medici e personale sanitario, sul modello degli stadi ‘chi rompe paga e non entra più’. Le istituzioni agiscano in fretta perché prima o poi ci scapperà il morto, che piangeremo con una serie di comunicati di solidarietà e di ricordo del suo valore umano e professionale”. Così il presidente dell’Omceo di Palermo Toti Amato, componente del direttivo Fnomceo, sull’ultima aggressione avvenuta all’ospedale Cervello ai danni del primario di Endocrinologia oncologica, Alfredo Caputo, ferito alla testa con un tirapugni da un paziente e finito in sala operatoria.
“Gli ospedali sono ormai teatro di aggressioni quotidiane – ha proseguito Amato -. Si tratta di un’emergenza sociale nazionale grave e la risposta deve essere durissima e chiara. Chi aggredisce un medico o una struttura deve sapere che danneggia se stesso e gli altri perché la sanità pubblica è un bene sociale che appartiene a tutti”.
“Come ordine dei medici non ci resta che essere vicinissimi al collega Alfredo e continuare a fare la nostra parte supportandolo sul piano legale e costituendoci parte civile. Ma è chiaro, non basta”.

Le aggressioni nei Pronto Soccorso nei confronti degli operatori sanitari proseguono a ritmo vertiginoso. Gli ultimi casi sono accaduti a Livorno e Ivrea. Il tema è diventato serissimo e coinvolge tutto il Paese. Il grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi dai sindacati, in particolare dalla Cisl Fp Catania è stato raccolto dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Catania, Alfio Saggio. Il presidente etneo, insieme al suo Consiglio, da tempo sta conducendo una battaglia per garantire di svolgere le attività con serenità a tutti coloro che operano all’interno delle strutture ospedaliere. L’obiettivo è porre costantemente l’attenzione sull’argomento per frenare il trend negativo in atto.
«Aggressioni, violenza verbale e fisica contro medici, infermieri e personale sanitario sono ormai all’ordine del giorno – ha dichiarato Alfio Saggio, presidente OMCeO della provincia di Catania – all’interno delle strutture ospedaliere il clima di paura è costante e condiziona l’operato di molti colleghi. Concordando con il segretario generale della Cisl Fp Catania Danilo Sottile, le emergenze sono diverse a cominciare proprio dalle carenze d’organico. I medici negli ospedali sono pochi e questo di certo non permette talvolta di fornire tempestivamente le risposte che i pazienti si attendono. Inoltre il ricorso alle strutture ospedaliere è eccessivo: molte richieste d’aiuto potrebbero essere risolte ricorrendo alla sanità territoriale. La nostra proposta prevede la creazione di un tavolo tecnico permanente che coinvolga gli Ordini dei medici, le Associazioni di categoria, i responsabili territoriali del Governo. Serve un intervento legislativo, è necessario prevedere per i Pronto Soccorso il potenziamento delle misure di prevenzione. In sinergia con le Autorità di pubblica sicurezza bisognerebbe potenziare la presenza di agenti nei posti di polizia all’interno degli ospedali per intervenire in maniera immediata a tutela del personale sanitario. Inoltre bisogna migliorare la comunicazione con i familiari dei pazienti e attivare dei call center per raccogliere le segnalazioni e valutare la possibilità di definire progetti mirati con le forze dell’ordine».
È altresì opportuno specificare che i reati di violenza personale contro gli esercenti le professioni sanitarie sono sempre procedibili d’ufficio in quanto viene considerato “aggravante” l’avere agito in danno degli esercenti le professioni sanitarie, nei delitti commessi con violenza o minaccia. Questa possibilità giuridica agevola notevolmente gli aggrediti, disponendo un sistema automatico di segnalazione alle Autorità competenti
Infine, il Presidente e il Consiglio dell’OMCeO di Catania rinnovano l’attenzione e l’impegno a tutela di tutti gli iscritti aggrediti, sottolineando che l’Ordine sostiene anche nelle aule dei tribunali le battaglie dei professionisti, costituendosi parte civile nei procedimenti pendenti per garantire che l’immagine e il decoro della categoria medica siano sempre massimamente tutelati.

“Piove sul bagnato. Dobbiamo registrare, ancora una volta, un’aggressione nei confronti di medici ed in particolare di un collega che svolge il proprio lavoro con impegno e grande professionalità”. Lo dichiara, in una nota, il segretario regionale del sindacato dei medici Cimo Sicilia Giuseppe Bonsignore, in relazione all’ultima aggressione, in ordine di tempo, che ha visto come vittima il dottore Alfredo Caputo responsabile di Endocrinologia oncologica dell’ospedale “Cervello” di Palermo.
“Da tempo chiediamo di garantire in ambito ospedaliero la massima sicurezza nei luoghi di lavoro per medici e infermieri – aggiunge Bonsignore – attivando sistemi di videosorveglianza tecnologicamente avanzati, garantendo servizi di portierato in tutti gli ingressi ospedalieri ma dobbiamo constatare mestamente che tali richieste destano poco interesse nelle istituzioni preposte. Ieri si è sfiorata una tragedia – conclude Bonsignore – il collega ha rischiato di morire, questo è inammissibile. Nei prossimi giorni, insieme alle altre organizzazioni sindacali, valuteremo iniziative per sensibilizzare anche l’opinione pubblica su questo gravissimo problema e, soprattutto, le istituzioni”.

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